Up I LUOGHI DELL'IMMAGINARIO NEI PERCORSI DEL GRAND TOUR: LA TARANTOLA E LA TARANTELLA

Pannelli-Tarantola (111K)
Se si dovesse identificare un argomento riguardante il comportamento umano che compaia costantemente nei resoconti dei viaggiatori capitati nella città ionica questo va certamente identificato nel fenomeno del tarantismo. Naturalmente nulla di originale compare nelle loro rivisitazioni, destinate per lo più ad a incuriosire i destinatari delle loro relazioni di viaggio. Come noto nel corso dei mesi estivi specialmente le donne, che a braccia nude si ponevano a lavorare nei campi, venivano morse dalla tarantola, causando alterazioni comportamentali e mentali che potevano essere placate solo dal ricorso alla musica guaritrice della tarantella, che nel Salento assumeva la forma della pizzica pizzica. E' interessante constatare una evidente evoluzione nel modo di leggere tale fenomeno da parte dei viaggiatori che mostravano nei confronti del tarantismo interesse. I viaggiatori dell'Età dei Lumi (da Riedesel, a Stolberg, a Saint Non) si ponevano in evidente scetticismo rispetto alla relazione di causa ed effetto fra morso e malattia, rilevando la mancanza di notizie antiche, precedenti il Medio Evo, la mancanza dei segni fisici del morso, la diffusione della tarantola in ambiti ben più ampi di quelli in cui si manifestava il tarantolismo. Propendevano piuttosto per una forma di pregiudizio predisponente, cagionato forse dall'umore salso dell'aria, dall'aria pesante o dai miasmi delle acque stagnanti, che facilmente inducevano negli animi la malinconia e certe fantasie immaginifiche. La musica sortiva il proprio effetto guaritore grazie allo scuotimento degli umori appesantiti indotto dal moto violento e scomposto della danza, onde l'addolcimento della malinconia e quindi la guarigione. Taluni non escludevano tuttavia il ricorso deliberato all'inganno da parte di talune donne, dotate di poca grazia, per ottenere un marito o un amante per il tramite di uno sperimentato rituale. Ben diverso l'atteggiamento di viaggiatori romantici come Craufurd Tait Ramage, il quale si mostra piuttosto interessato all'aspetto coreutico, alla danza della pizzica pizzica, ponendolo in relazione addirittura con l'attitudine atavica dei tarantini all'oraziano godimento del tempo che passa, in ciò adiuvati dalla straordinaria generosità della natura in cui si trovano immersi. I viaggiatori di fine Ottocento (Beauregard e Lenormant in particolare) non rinunciano ad annotare nei rispettivi taccuini accenni al tarantolismo, acclarandone ormai la sua competenza psichiatrica; è invece interessante constatare come, in Taranto, in particolare, trattavasi di fenomeno ormai storico, considerato addirittura estinto sin dal '700.
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Immagini totali: 13 | Ultimo aggiornamento: 21/04/09 16.48 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto