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IL GRAND TOUR DELLA TERRA DELLE GRAVINE

PAROLE CHIAVE: immagini, rural landscape history, storia del paesaggio agrario, Taranto, Puglia, Italia meridionale, associazione culturale, gravine

IANUA COELI

X GRAND TOUR DELLA TERRA DELLE GRAVINE (25-28 aprile 2016)

Da Taranto a Castellaneta

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L'edizione del decennale recupera ancora una volta, ancor più esplicitamente, la tematica religiosa. Come, del resto, poteva essere diversamente, nel corso di un Anno Santo che ha per tema una parola tanto gravida di senso anche per il camminatore (per il nostro senso del camminare) quale Misericordia? Chi più e meglio di "chi va per i campi", ovvero "abbandona le mura domestiche per andare vagando", (l'esatta etimologia della parola "pellegrino" oscilla fra questi due significati, di senso, peraltro, perfettamente complementare) può comprendere la condizione di vulnerabilità conferita dal camminare per terre sconosciute, fra stranieri, di chi deve, giocoforza, confidare nella "cordialità" del prossimo verso chi è in difficoltà? Quante volte ci è capitato di sondare e di vivere, persino, la generosità e l'insensibilità che albergano nell'animo umano, nel corso del nostro camminare! Dovendo tradurre tale principio ispiratore in un cammino, la X edizione del Grand Tour ha toccato le "porte sante" individuate nelle chiese dei centri più importanti delle diocesi di Taranto e Castellaneta. Ad accrescere la tensione emozionale hanno concorso anche le pessime previsioni meteo. L'unico giorno da questo punto di vista tranquillo è stato quello della partenza

Primo giorno

Raduno generale dinnanzi alla Porta Santa dalla cattedrale di san Cataldo, in Città Vecchia (Taranto). Dopo aver rinnovato, dopo chissà quanto tempo, un formale, a tratti anche toccante, rito di iniziazione al pellegrinaggio all'interno della cattedrale normanna, ci siamo incamminati lungo le rive settentrionali del Mar Piccolo battendo il percorso dell'antica ferrovia militare che una volta collegava Buffoluto con l'Arsenale; in coincidenza dell'abbazia di San Pietro di Mutata (attuale Histò) abbiamo deviato a Nord per far visita alle belle masserie di Levrano e raggiungere in serata Grottaglie.

Secondo giorno

Il giorno successivo abbiamo percorso un lungo tratto della strada di servizio lungo la condotta principale dell'AQP. Una volta giunti alla Pineta Ulmo (Ceglie) abbiamo l'abbiamo lasciata per addentraci nella campagna circostane Martina Franca, diffusamente urbanizzata. Dopo essere stati colti dalla pioggia siamo infine giunti a Martina Franca.

Terzo giorno

Il terzo giorno abbiamo camminato quasi per intero fra i boschi della Murgia: dapprima lungo il tratturo di Gorgofreddo, poi per le Pianelle. Dopo essere passati per il villaggio masseriale di Vallenza siamo infine giunti in Massafra.

Quarto giorno

Sapevamo che l'ultima frazione di pellegrinaggio sarebbe stata la più faticosa in quanto lunga (oltre 30 chilometri) e contraddistinta da diversi saliscendi; come non bastasse si è anche rivelata meteorologicamente, e per diversi motivi, avversa. Sul principio è stata la costante minaccia di pioggia, che poi è sì caduta, ma per fortuna non intensamente né particolarmente a lungo. Una volta lasciata Massafra per la Strada del procaccia siamo risaliti verso Famosa percorrendo gli antichi tratturi e le profonde carrarecce che un tempo attraversvano quella che era nota come Difesa del Fragno. Per il tramite dell'antica strada proveniente dal Varcaturo abbiamo attraversato prima Mottola quindi, attraversando le campagne di Casalrotto, anche Palagianello. Percorrendo la ciclovia lungo la vecchia ferrovia dismessa ci siamo riuniti con una eroica pattuglia di Amici delle Gravine di Castellaneta i quali ci hanno stoicamente atteso nel bel mezzo del vecchio ponte sulla gravina grande nel mentre imperversava un'autentica bufera di gelida tramontana. In loro compagnia abbiamo effettuato una trionfale passerella per il centro storico di Castellaneta, sino alla nostra meta finale, la cattedrale di san Nicola. Qui, al termine di un cordiale incontro con il parroco, ha avuto termine l'ultima nostra fatica.

Il Grand Tour della Terra delle Gravine è un progetto di Antonio Vincenzo Greco e Franco Zerruso per l'associazione culturale TERRA DELLE GRAVINE.